Il Sito di Pagliare di Sassa
Il giacimento paleontologico di Pagliare di Sassa scoperto alla fine degli anni ’90 in occasione di movimentazioni di terra per l’estrazione di sabbie è stato oggetto di campagne di scavo tra il 1998 e il 2000 e infine nel 2010.
Questo giacimento è interessante per i numerosi resti fossili e per le caratteristiche di deposizione e conservazione degli stessi avvenuta all’interno di un conoide fluviale.
Particolare importanza assume la scoperta di due manufatti: una scheggia di selce e un frammento d’osso rotto intenzionalmente probabilmente per l’estrazione del midollo, che testimoniano la più antica presenza umana in Abruzzo.
Leggi di più La scoperta del sito ha fornito elementi per la conoscenza dell’evoluzione dei paleoambienti e del clima tra la fine del Pleistocene inferiore e l’inizio del Pleistocene medio, circa 700.000 anni fa. Le caratteristiche e la composizione della fauna rinvenuta, insieme ai dati geologici, geofisici e paleobotanici, indicano che i livelli fossiliferi si sono deposti durante una fase climatica mite a stagioni contrastate. L’esame dei resti fossili ha portato a riconoscere la presenza dei seguenti taxa: l’elefante antico (Palaeoloxodon antiquus), il mammut di steppa (Mammuthus trogontherii), il rinoceronte (Stephanorhinus hundsheimensis), l’ippopotamo (Hippopotamus antiquus), la iena macchiata (Crocuta crocuta), cervidi di grande taglia quali Megaloceros savini e Praemegaceros verticornis, la lepre (Lepus sp.), il cinghiale (Sus scrofa), due arvicolidi Mimomys savini e Microtus gregaloides ed uccelli non ancora determinati.
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