Le diverse tipologie di elefanti
Nome scientifico: Mammuthus meridionalis
Autore: Nesti, 1825
Periodo: Pleistocene inferiore (da circa 2,6 milioni di anni a 800 mila anni fa).
Habitat: ambiente aperto con scarsa copertura boschiva.
Compare in Asia circa 4 milioni di anni fa mentre in Italia arriva solo 2.6 milioni di anni fa (Montopoli,Toscana). Appartiene alla stessa linea evolutiva dei più recenti Mammuthus trogontherii (mammut di steppa) e Mammuthus primigenius (mammut lanoso).
Presenta grandi dimensioni fino a 4 metri di altezza al garrese, una volta cranica elevata e difese ricurve verso l’alto. Questa specie nel tempo si evolve accrescendo le sue dimensioni e modificando alcuni caratteri morfologici: i molari divengono meno larghi e con una corona più alta, la volta cranica tende ad aumentare in altezza.
Si cibava prevalentemente di piante erbacee, foglie e più raramente di corteccia.
Nome scientifico: Mammuthus trogontherii
Autore: Pohlig, 1885
Periodo: Pleistocene medio (da circa 900 mila – 200 mila anni fa).
Habitat: Ambiente di steppa e di prateria
Il Mammut di steppa (Mammuthus trogontherii), compare in Asia orientale circa 1,7 milioni di anni fa, poi si diffonde in Europa durante le fasi di raffreddamento climatico, dove gradualmente sostituisce l’elefante meridionale (Mammuthus meridionalis) all’inizio del Pleistocene medio a seguito di un marcato raffreddamento del clima. Animale di grande mole, con un’ altezza al garrese che poteva superare i 4 metri, aveva le difese con una curvatura più accentuata rispetto a quelle di M. meridionalis.
Si cibava prevalentemente di piante erbacee.
ELEFANTE ANTICO
Nome scientifico: Palaeoloxodon antiquus (Elephas antiquus)
Autore: Falconer & Cautley, 1947
Periodo: Pleistocene medio (da circa 900 mila – 40.000 anni fa).
Habitat: Ambiente di prateria arborata, ambiente boscoso
Elefante di grande mole, probabilmente il più grande tra tutti gli elefanti fossili europei, aveva un’altezza al garrese di oltre 4 metri; il cranio presenta la volta cranica appiattita, le difese sono lunghe e poco ricurve. La dieta preferenziale poteva variare a seconda del luogo e della stagione. Si cibava di foglie e di ramoscelli di alberi, di piante erbacee ma anche di ramoscelli e corteccia.
Prediligeva ambienti di prateria arborata e condizioni climatiche miti, ma è sopravvissuto in Europa (Spagna, Portogallo, Olanda) anche durante la fase iniziale dell’ultima glaciazione.
MAMMUT LANOSO
Nome scientifico: Mammuthus primigenius
Autore: Blumenbach, 1799
Periodo: Pleistocene medio (fase finale) e Pleistocene superiore (da circa 200 mila – 3.600 anni fa).
Habitat: Ambiente di steppa e di prateria fredda.
Protagonista dell’ultima glaciazione, il mammut lanoso aveva una corporatura che ben si adattava agli ambienti freddi ed aperti: tozzo coperto da una folta pelliccia, padiglioni auricolari ridotti e zanne fortemente ricurve. Il ritrovamento di molti esemplari nel permafrost (terreno ghiacciato) in diverse località della Siberia ha permesso, a differenza delle altre specie fossili, di conoscere l’anatomia anche delle parti molli. Le sue dimensioni erano di poco inferiori a quelle dell’attuale elefante africano. Scompare dalla maggior parte dell’Europa con la fine dell’ultimo glaciale, ma una piccola popolazione sopravvisse nelle isole Wrangler fino a circa 3600 anni fa
Illustrazioni di Stefano Maugeri.